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distorsione di caviglia

PIEDE PIATTO: UNA SINDROME REVERSIBILE

23-03-2023 10:42

Dott. Tommaso Stassi

PIEDE, CAVIGLIA,

PIEDE PIATTO: UNA SINDROME REVERSIBILE

Il piede piatto è una malformazione caratterizzata dall'appiattimento della volta plantare e dalla valgo-pronazione del calcagno.

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Il piede piatto è una malformazione caratterizzata dall’appiattimento della volta plantare e dalla valgo-pronazione del calcagno. 

In generale, però, la sindrome del piede piatto va considerata in un contesto più ampio che interessa la postura globale del paziente. Infatti è a causa del piede piatto che molti pazienti presentano disturbi associati come deviazioni della colonna, ginocchio valgo o un passo intra o extra ruotato.

Può essere una malformazione congenita oppure può essere acquista in seguito a un trauma, disfunzione o patologia.

QUALI SONO I SINTOMI?

Il sintomo che caratterizza questa malformazione è il dolore. 

Se si tratta di una forma grave congenita, il dolore è causato da una degenerazione ed eventuale rottura del tendine del muscolo tibiale. 

Nelle forme acquisite, il dolore deriva dalla lesione progressiva dei legamenti e delle capsule articolari del piede.

QUALI SONO LE CAUSE?

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l piede piatto è causato da uno scivolamento verso il basso, in avanti e internamente dell’astragalo (osso che unisce tutto il piede alla gamba).  In questo modo l’astragalo trascina con se tutte le ossa ad esse connesse anteriormente, costringendo il calcagno a ruotare.

Questa rotazione è interna del retropiede e viene detta pronazione. Quindi in caso di piede piatto, il tallone è deviato verso l’interno.

La pronazione del retropiede ha ripercussioni anche sull’avampiede. La caduta dell’astragalo schiaccia la testa del primo metatarso contro il pavimento, facendolo sollevare per reazione con il suolo, provocando così una deformazione in extrarotazione di tutto l’avampiede, detta supinazione. 

La combinazione della rotazione interna (pronazione) del retropiede, ed esterna (supinazione) dell’avampiede, provocano un movimento elicoidale con la scomparsa della volta e la caduta dell’arco longitudinale interno del piede. 

 

Nell’adulto, il piede piatto congenito, con il tempo può andare incontro ad una degenerazione del tendine del muscolo tibiale, fino alla sua rottura. In aggiunta il paziente può sviluppare un’artrosi delle ossa mediali del piede con conseguenti dolori e riduzioni funzionali.

 

Il piede piatto può presentarsi anche a seguito di:

  • Traumi
  • Patologie reumatiche e neurologiche 
  • Disfunzione del tendine tibiale posteriore

 

In questo caso, il piede piatto acquisito può evolvere seguendo tre stadi:

  1. Infiammazione del tendine tibiale posteriore
  2. Iniziale appiattimento della volta plantare
  3. Deformità molto accentuata 
     

CHI È MAGGIORMENTE COLPITO?

Questa situazione è fisiologica nel bambino dai 10 mesi fino ai 3-4 anni di età; si corregge spontaneamente entro i 6-7 anni. Spesso però permane senza regredire autonomamente, e possono così contribuire all’insorgenza di problemi a caviglie e ginocchia. 

In età adulta, il piede piatto acquisito insorge sopratutto fra le donne di 50-60 anni. 

COME SI FA LA DIAGNOSI?

Questa deformazione del piede è già ben visibile a occhio nudo. L’ortopedico dopo aver osservato i piedi del paziente, chiederà di effettuare dei movimenti per esaminare la meccanica dei piedi. 

Nel caso in cui il paziente lamenti dolore, possono essere richiesti diversi esami di imaging:

  • Radiografia: per studiare il grado di deformità e di degenerazione artrosica del piede del paziente
  • TAC: in grado di visualizzare le ossa del piede da diverse angolazioni fornendo maggiori dettagli rispetto a una normale radiografia.
  • Ecografia: in grado di fornire immagini dei tessuti molli, per controllare lo stato dei tendini.
  • Risonanza magnetica: in grado di fornire immagini dettagliate sia dei tessuti duri sia dei tessuti molli.
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COME SI CURA IL PIEDE PIATTO?

Il primo approccio per la cura di questa malformazione è la terapia di tipo conservativo. In questa prima fase si consiglia al paziente l’utilizzo di plantari con sostegno, in modo che la volta del piede assuma una forma normale. Grazie a questo accorgimento i tendini e l’articolazione non subiscono le tensioni che hanno portato alla degenerazione, arrestandola. Inoltre, grazie all’utilizzo dei plantari, la postura globale del paziente ne trae beneficio. 

Nel caso del piede piatto artrosico, l’ortopedico prescriverà un ciclo di fisioterapia e l’assunzione di condroprotettori, utili per arrestare la degenerazione della cartilagine del piede.

 

In alcuni casi, l’approccio chirurgico può essere preso in considerazione. Si tratta di una tecnica minivasiva: l’endortesi. Il chirurgo pratica un piccolo foro e introduce una vite all’interno del seno del tarso, gli stimoli meccanici esercitati dalla vite fanno si che la volta del piede assuma una forma normale.   

FISIOTERAPIA PER LIL PIEDE PIATTO

Presso il centro Fisioclinik è attiva la CLINICA DEL PIEDE un servizio completo  per la cura delle problematiche del piede e della caviglia. La prima realtà a Bologna per il trattamento di questo tipo di problematiche.

 

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 In collaborazione con il podologo proponiamo un percorso di valutazione del passo e analisi posturale, sia in fase statica che in fase dinamica; i trattamenti fisioterapici sono incentrati nel ridurre la sintomatologia dolorosa, tramite terapie strumentali, con apparecchiature all’avanguardia (laser, tecar, ultrasuoni), terapie manuali, per migliorare lo stato di tensione muscolare della zona dei peronieri, che in questa situazione risultano particolarmente contratti, e tramite l’utilizzo di esercizi propriocettivi si va a riequilibrare l’appoggio plantare e a ricercare la fisiologica volta plantare.

 

 

 

 

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