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distorsione di caviglia

INSTABILITA' CRONICA DELLA CAVIGLIA: DI COSA SI TRATTA?

05-04-2023 20:40

Dott. Tommaso Stassi

PIEDE, CAVIGLIA,

INSTABILITA' CRONICA DELLA CAVIGLIA: DI COSA SI TRATTA?

L’instabilità cronica della caviglia è caratterizzata da un continuo cedimento di caviglia. Questa condizione si verifica dopo ripetute distorsioni...

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L’instabilità cronica della caviglia è una condizione caratterizzata da un continuo cedimento della caviglia. Questa condizione si verifica dopo ripetute distorsioni alla caviglia.

La distorsione della caviglia è un trauma indiretto che provoca un movimento dell’articolazione che supera la fisiologica escursione articolare. L’episodio distorsivo può causare una rottura dei legamenti situati nella parte esterna della caviglia, oppure delle alterazioni  patologiche all’interno dell’articolazione. 

Questi due quadri clinici possono coesistere causando appunto l’instabilità cronica di caviglia, cioè la sensazione di avere una vera e propria caviglia instabile, incapace quindi di sostenere il peso del corpo quando si cammina o si corre, soprattutto nell’attività sportiva. 

 

Infatti, circa il 50% delle distorsioni di caviglia avvengono durante la pratica sportiva di cui: il 41% tra gli atleti di basket, il 30% tra i pallavolisti, il 9% tra gli atleti che praticano football americano e circa l’8% tra i calciatori. 

 

Le distorsioni di caviglia possono essere classificate in 4 gradi:

  • Grado 0: la caviglia appare con modesto edema e senza ematoma laterale. È presente dolore alla palpazione, in assenza però di deficit funzionali.
  • Grado 1: l’articolazione appare edematosa. Il  paziente riferisce dolore senza però importanti deficit funzionali. Può verificarsi una lesione parziale del legamento. 
  • Grado 2: presenza di edema, versamento ed ecchimosi. Si ha deficit funzionale lieve e dolore sotto carico. La caviglia presenta una lieve instabilità e si verifica la lesione parziale di uno o più legamenti.
  • Grado 3: presenza di edema, versamento ed ecchimosi severi. Si ha deficit funzionale moderato e dolore sotto carico. La caviglia è instabile con rottura totale di uno o più legamenti.



 

QUALI SONO I SINTOMI?

I sintomi più comuni per chi soffre di instabilità della caviglia sono:

  • Percezione di un appoggio plantare scorretto
  • Disagio persistente e gonfiore
  • Dolore
  • Sensazione di caviglia traballante 
  • Ripetuta rotazione della caviglia, sopratutto durante l’attività sportiva o su superfici irregolari 



 

 

QUALI SONO LE CAUSE?

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La distorsione della caviglia, che porta a instabilità cronica della stessa, può avere origini da traumi di diversa natura:

  • Traumi in inversione: avviene circa nell’85% dei casi
  • Traumi in eversione: avviene in circa il 10% dei casi
  • Traumi ad alta energia: avviene nel 5% dei casi

 

Si possono anche distinguere diverse tipologie di instabilità cronica di caviglia:

  • Instabilità meccanica: connessa al discorso legato alla propriocettività
  • Instabilità scheletrica: legata alla conformazione scheletrica del piede
  • Instabilità legamento: legata alla lesione totale o parziale dei legamenti
  • Instabilità correlata a lesione cartilaginea 


 

COME SI FA LA DIAGNOSI?

La diagnosi di distorsione cronica di caviglia si  bassa sulla storia clinica del paziente. I pazienti solitamente riferiscono una percezione di insicurezza ed instabilità nella deambulazione, tendenza a a cedere su terreni irregolari, portando limitazioni nelle attività quotidiane e difficoltà nello sport.

Nell’anamnesi del paziente si evidenziano distorsioni ricorrenti, dolore e a volte ematomi sulla parte laterale della caviglia. Una buona parte dei pazienti che soffre di questa problematica può essere asintomatica, mentre altri possono percepire dolore laterale e/o mediale cronico, gonfiore, rossore e calore al tatto.

I test clinici utilizzati per la diagnosi sono il calar tilt test (test dell’inclinazione talare: il piede viene portato in supinazione e viene valutato l’angolo descritto tra la cupola dell’astragalo e il mortaio tibiale; questa angolazione viene poi confrontata con la mobilità della caviglia controlaterale sana) e il test del cassetto anteriore (con una mano si porta in avanti il piede, ad angolazione di 90°, e con l’altra di spinge indietro la gamba; si fa il confronto con la caviglia sana e, se si verifica un movimento eccessivo del piede, vuol dire che è presente una lesione legamento).

Tali test seppur positivi in caso di distorsione della caviglia, possono risultare negativi in caso di instabilità funzionale della caviglia. 

La valutazione clinica comprende anche:

  • La palpazione dei punti Trigger
  • Lo stress test in valgo ed in varo
  • Il Cross Leg test

 

Le radiografie alla caviglia sono raccomandate qualora si volessero escludere fratture ossee.

Ulteriori immagini come la risonanza magnetica possono escludere lesioni osteocondrali e patologie concomitanti dei tendini. Nel caso di instabilità cronica della caviglia, le comorbilità legate ai tendini peroneali sono frequenti. 

Le radiografie standard avranno il compito di ricercare le stimmate di una vecchia distorsione del legamento laterale esterno.

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Anche l ‘ecografia può essere importante per diagnosticare lesioni legamentose e per monitorare la situazione di instabilità. L’ ecografo è uno strumento molto utile anche durante il percorso di cura. In FISIOCLINIK siamo specializzati in FISIOTERAPIA ECOGUIDATA. monitoriamo continuamente i progressi anche con il controllo ecografico.

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COME SI CURA L' INSTABILITA' CRONICA DI CAVIGLIA?

Il trattamento per l’instabilità cronica della caviglia all’inizio sarà di tipo conservativo con rieducazione propriocettiva.

Questo tipo di trattamento iniziale può includere:

  • Trattamento Fisioterapico
  • Rinforzi: alcuni tutori possono essere utili per sostenere meglio l’articolazione; inoltre il rinforzo aiuta a prevenire ulteriori distorsioni alla caviglia 
  • Farmaci: soprattutto antinfiammatori non steroidi, aventi lo scopo di ridurre il dolore e l’infiammazione. 

FISIOTERAPIA PER L' INSTABILITA' DI CAVIGLIA 

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Presso il centro Fisioclinik è attiva la CLINICA DEL PIEDE un servizio completo  per la cura delle problematiche del piede e della caviglia. La prima realtà a Bologna per il trattamento di questo tipo di problematiche.

 

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La fisioterapia prevede vari trattamenti ed esercizi per rafforzare la caviglia, migliorare l’equilibrio, il range of motion e migliorare lo stato muscolare.

Il trattamento fisioterapico mira a ridurre il dolore percepito dal paziente, a recuperare la propriocezione e la forza e infine a prevenire eventuali recidive. 

Il trattamento riabilitativo legato all’instabilità di caviglia varia in base allo stato del paziente e rispetto alla problematica che genere questa instabilità.

Nel caso in cui fosse accaduto un intervento traumatico è possibile iniziare fin da subito la fisioterapia. La fisioterapia include sia i trattamenti manuali, legata anche alla riabilitazione motoria tenendo conto della condizione del paziente e dando attenzione alla progressione dei carichi e alla propriocezione, sia i trattamenti con elettromedicali di ultima generazione quali: laser YAG, tecar terapia, onde d’urto e ultrasuoni. 

Durante il trattamento fisioterapico è bene seguire 4 fasi importanti per avere un recupero ottimale:

 

FASE 1 - Riduzione del dolore e dell’infiammazione

Gli obiettivi di questa prima fase sono la riduzione della sintomatologia dolorosa e del quadro infiammatorio; segue poi la riduzione del gonfiore attraverso l’utilizzo di terapie strumentali e manuali.

 

FASE 2 - Recupero dell’articolarità e della flessibilità

Lo scopo è quello di raggiungere il completo range of motion dell’articolazione e il ripristino di un movimento specifico in assenza di dolore. 

 

FASE 3 - Recupero della coordinazione 

È importante in questa fase recuperare la coordinazione e la completa percezione del corpo. Questo lavoro viene svolto prevalentemente in palestra tramite esercizi propriocettivi e di equilibrio.

 

FASE 4 - Recupero della gestualità

È fondamentale che il paziente recuperi le normali gestualità della vita attiva, quindi è importante svolgere lavori specifici per far recuperare al paziente i gesti di vita quotidiana; diversamente, lo sportivo dovrà recuperare il gesto specifico dello sport praticato.