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distorsione di caviglia

LUSSAZIONE ALLA SPALLA: COME TRATTARLA

20-04-2023 13:22

Dott. Tommaso Stassi

SPALLA,

LUSSAZIONE ALLA SPALLA: COME TRATTARLA

La lussazione alla spalla è quella più frequente tra gli eventi traumatici della spalla, e nella maggior parte dei casi si tratta di una lussazione anteriore.

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La spalla è un’articolazione chiave del nostro corpo, è infatti quella più mobile e grazie ad essa possiamo effettuare tutti i movimenti dell’arto superiore. 

 

La spalla è anche una delle articolazioni più trattate nello sport, soprattutto in quelli che richiedono un reclutamento importante dell’arto superiore come: il tennis, la pallavolo, la pallanuoto, il basket, il pugilato, il portiere di calcio, il tiro con l’arco e la ginnastica artistica. 

 

I traumi alla spalla possono incidere pesantemente nella qualità di vita della persona e nella carriera di un atleta, per questo motivo è bene informarsi e frasi trattare dagli specialisti del campo.


 

ANATOMIA DELLA SPALLA

Nel quotidiano si parla di spalla come se fosse un’unica articolazione, ma in realtà al suo interno comprende ben 5 articolazioni che si muovono in perfetta sinergia nonostante siano attivate da muscoli differenti. 

Le articolazioni della spalla sono:

  • Gleno-omerale: tra cavità glenoidea della scapola e la testa dell’omero 
  • Acromion-clavicolare: tra il processo acromiale della scapola e l’estremità laterale della clavicola
  • Sterno-clavicolare: tra sterno e margine mediale della clavicola
  • Scapolo-toracica: riguarda il piano di scivolamento della scapola sulla gabbia toracica
  • Subdeltoidea: riguarda il piano di scorrimento del deltoide, sotto il quale si trova la borsa sierosa

I muscoli che partecipano al movimento della spalla sono 17 e in base alle loro inserzioni anatomiche si possono distinguere in muscoli intrinseci, che hanno entrambe le inserzioni nelle ossa che formano lo scheletro della spalla (omero, clavicola, scapola), e muscoli estrinseci che hanno solo un’inserzione sullo scheletro della spalla. 


 

LA STABILITA' DELLA SPALLA

La spalla è un’articolazione caratterizzata da un’ampia capacità di movimento, rientra infatti nella classificazione delle enartrosi, ovvero quelle articolazioni che hanno la capacità di muoversi su tre piani dello spazio. 

Nella spalla stabile tutti i rapporti tra le strutture che la compongono sono in perfetto equilibrio. 

Essendo la spalla un’articolazione che permettere di muovere l’arto superiore in moltissime direzioni, c’è da considerare che questa sua caratteristica espone l’articolazione a maggiori fattori di rischio, tra i quali le lussazioni, che sono l’episodio più drastico della spalla instabile.  

 

 

La spalla è definita instabile quando la testa dell’omero nel corso del movimento non rimane bene centrata all’interno della cavità glenoidea della scapola che la contiene in parte. 

Questa condizione di instabilità articolare può essere generata da molti fattori, che possono coesistere nella medesima condizione, per esempio:

  • Situazione di lassità del tessuto connettivo
  • Alterazioni nello sviluppo di capi ossei
  • Deficit del controllo motorio, ad una eccessiva elasticità o anche da tutti e tre i fattori. Questo elemento è molto comune e presente in molte condizioni dolorose della spalla
  • Eventi traumatici nei quali le strutture deputate alla stabilità cedono e vi è la fuoriuscita parziale o totale della testa dell’oro dalla sua sede articolare

 

 

 

IL DEFICIT DI STABILITA'

 

Una spalla poco stabile può andare più facilmente incontro ad eventi di sublussazioni ripetute.

Le sublussazioni sono eventi nei quali la testa dell’omero perde solo parzialmente contatto con la cavità glenoidea con cui si articola. Solitamente le sublussazioni non sono dolorose e per questo motivo non vengono trattate. Se questa parziale perdita di contatto fra i capi articolare avviene ripetutamente, giorno dopo giorno si corre il rischio di allentare ulteriormente tutte le strutture che hanno il compito di stabilizzare l’articolazione glene-omerale. 

 

COS'E' LA LUSSAZIONE DI SPALLA?

 

La lussazione, invece, è la perdita totale del rapporto tra due o più capi articolari.

Nel caso della spalla si parla di lussazione dell’articolazione gleno-omerale, tra omero e cavità glenoidea della scapola. Di tutte le lussazioni traumatiche quella della spalla è la più frequente, incidendo nelle varie statistiche delle lussazioni articolari per il 50% dei casi. 

Le lussazioni della spalla avvengono quasi sempre anteriormente, cioè la testa omerale fuoriesce davanti, in quanto è la zona più vulnerabile. 


 

SINTOMI 

 

La lussazione alla spalla è un infortunio piuttosto doloroso ed è riconoscibile da tre elementi principali:

  • Dolore acuto in tutta la spalla
  • Deficit funzionale della spalla 
  • Esame visivo: evidente mal posizione della testa dell’omero, soprattutto nelle lussazioni anteriori la cui fuoriuscita della normale sede anatomica è evidente. All’esame palpatorio la lussazione di spalla si riconosce come scivolata sotto l’ascella (lussazione anteriore) o dietro di essa (lussazione posteriore). 

COME SI CURA LA LUSSAZIONE DI SPALLA?

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Il trattamento della spalla instabile va valutato con attenzione e si diversifica da persona a persona in funzioni di diversi elementi da prendere in considerazione, tra i quali:

  • Età del paziente
  • Qualità di movimento dell’articolazione
  • Storia clinica della persona
  • Evento che ha portato alla lussazione
  • La tipologia di lussazione
  • Il numero delle lussazioni

In linea generale, se si tratta esclusivamente di un solo evento lassativo dove la spalla è tornata in sede facilmente è probabile che possa essere sufficiente il trattamento conservativo fisioterapico, diversamente, nei casi in cui si hanno due o tre recidive è necessaria una stabilizzazione chirurgica con tecniche artroscopiche e artrotromiche che possono essere più o meno invasive a seconda dei casi. 

 

LA FISIOTERAPIA PER LA SPALLA INSTABILE 

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La fisioterapia per la spalla instabile è specifica per ogni persona in termini di dosaggi, tempistiche e frequenze delle sedute.

Le differenze più evidenti avvengono tra le spalle che necessitano solo del trattamento conservativo e quelle che sono soggette a operazioni dove è necessario tenere conto dei mezzi chirurgici utilizzai e della cicatrice.

 

Il percorso fisioterapico per il recupero della stabilità in una spalla che ha subito una lussazione e che non è stata operata, consiste in:

 

Prima fase: riduzione del dolore e recupero dell’articolarità 

In questa fase la spalla viene trattata con tecniche di terapia manuale, integrate con mezzi fisici ad alta tecnologia. 

La terapia manuale è un sistema clinico di prevenzione, valutazione e trattamento di disturbi muscoloscheletrici attraverso tecniche manuali ed esercizi. La terapia manuale è indispensabile per il recupero della corretta biomeccanica articolare. Il fisioterapista avrà il compito di mettere il paziente nelle condizioni di evitare l’instaurarsi di meccanismi di compenso come l’alzamento della scapola nel movimento di abduzione. Lo scopo dei mezzi fisici, invece, è quello di stimolare la biologia del tessuto e accelerare i tempi di recupero. I dispositivi utilizzati nel centro Fisioclinik sono:

  • Laser ad alta potenza: sfrutta una particolare forma di luce, che stimola il tessuto anche in profondità. Il diametro del raggio è di mezzo centimetro consentendo così di avere un’alta specificità nei trattamenti. 
  • Tecarterapia: questa, per mezzo di radiofrequenza genera calore endogeno
  • Ultrasuoni: si avvalgono dell’uso di onde sonore per biostimolare il tessuto 

 

Seconda fase: recupero del tono muscolare e del controllo motorio dell’arto superiore

Per raggiungere questo obiettivo si utilizzano inizialmente le elettrostimolazioni, e successivamente, il fisioterapista pianifica un training di esercizi specifici per la stabilizzazione della spalla. Questi esercizi mirano a far raggiungere al paziente un sano controllo motorio dell’articolazione grazie alla corretta reclutazione dei muscoli stabilizzatori. Gli esercizi vengono svolti a corpo libero nelle prime sedute in modo che il paziente memorizzi il corretto schema di movimento, poi gradualmente si inseriscono delle resistenze esterne come elastici, pesi e strumenti propriocettivi. 

 

Terza fase: recupero della funzionalità e prevenzione delle recidive

Nella fase conclusiva si punta a raggiungere la migliore condizione dell’articolazione al fine di poter far tornare il paziente a praticare le sue normali attività di vita quotidiana. In certi casi di instabilità più importanti occorre prevenire alcuni movimenti o alcuni sport.

In questa ultima fase è importante insegnare al paziente i comportamenti da adottare per mantenere in buona condizione la spalla e il corpo in toto, come gli esercizi e le auto posture da eseguire quotidianamente.

L’obiettivo delle auto-posture è quello di migliorare la mobilità del tratto dorsale della colonna, che ha un ruolo importante nella dinamica di movimento della spalla. 

 

Da Fisioclinik, è attivà la CLINICA DELLA SPALLA un servizio completo per la cura delle problematiche riguardanti la spalla e le strutture ad essa connesse. La prima realtà a Bologna per il trattamento di questo tipo di problematiche. 

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