
La clavicola è l’osso che si articola anteriormente con lo sterno e posteriormente con l’acromion della scapola; il movimento delle due articolazioni di questo osso è fondamentale per una buona articolarità si della spalla che del collo. La clavicola è un osso molto delicato e difficile da riabilitare in quanto possiede delle caratteristiche molto singolari fra le quali:
- La particolare forma a “S” che nel caso di frattura scomposta è difficile da ricostruire.
- Movimento elicoidale della clavicola conferito delle due articolazioni
- È posizionata molto vicino a strutture importanti come la vena succlavi e il plesso brachiale; inoltre è sede di numerose origini e inserzioni muscolari. Non è un osso molto robusto, infatti ha un diametro medio di circa 2 cm.
CAUSE
La clavicola è un osso lungo e solitamente si frattura nella sua parte centrale. Alle volte l’osso si rompe dove si attacca allo sterno o alla scapola.
Le fratture di clavicola sono molto frequenti, sia nei bambini che negli adulti, e solitamente si tratta di fratture composte.
La causa è quasi sempre un trauma diretto: caduta sul moncone della spalla.
Nei bambini queste fratture possono verificarsi durante il passaggio attraverso il canale del parto o in seguito a traumi semplici a causa della fragilità di questo’osso ancora in crescita.
SINTOMI
L’area di lesione è gonfia e dolorante, che può estendersi alla spalla.
Visto che la clavicola si trova sotto la cute ed è ricoperta da uno strato muscolare sottile, si può osservare un rigonfiamento o una protuberanza nel punto in cui l’osso è fratturato
Sono rari i casi in cui l’osso esce dalla cute, ma può spingerla verso l’esterno.
DIAGNOSI
La maggior parte delle volte il medico è in grado di identificare le fratture della clavicola basandosi sull’esame obiettivo. In ogni caso la procedura diagnostica include la radiografia per localizzare la sede della frattura e determinare l’entità del danno.
A volte sono necessari altri esami di diagnostica per immagini, come la tomografia computerizzata (TC). La TC combina la radiografia con la tecnologia informatica per ottenere un’immagine più dettagliata e tridimensionale della zona lesionata.
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TRATTAMENTO DELLA FRATTURA DELLA CLAVICOLA
Se le estremità delle ossa della clavicola non si sono spostate in modo eccessivo e se sono allineate in modo corretto, potrebbe non essere necessario un intervento chirurgico.
Se non trattate chirurgicamente, solitamente la frattura guarisce con una evidente deformità presso la sede della frattura.
In presenza di frattura, la prima cosa da fare è applicare un bendaggio “a otto”, che è quello più adeguato per le fratture clavicolari, in modo da agevolare la calcificazione della lesione.
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LA FISIOTERAPIA PER FRATTURA ALLA CLAVICOLA
Una volta calcificata la frattura, è bene svolgere una valutazione prima di iniziare il ciclo fisioterapico, in quanto il paziente potrebbe presentare un deficit di motilità sia alla spella che al tratto cervicale, oltre che a dolori nella zona di frattura e nei punti in cui l’osso si articola.
Le prime sedute di fisioterapia vengono svolte utilizzando mezzi fisici ad alta tecnologia come il laser ad alta potenza e la tecarterapia, utili per:
- Far diminuire il dolore
- Stimolare il metabolismo cellulare
- Migliorare la mobilità dei tessuti
- Evitare la formazione di aderenze connettivali
Il trattamento con i mezzi fisici viene completato con trattamenti manuali, per andare a sbloccare i movimenti del collo e della spalla.
Dopo le prime sedute è probabile che il paziente faccia ancora fatica ad alzare il braccio, conseguenza tipica della frattura di clavicola. Il motivo è che la spalla è formata da 5 articolazioni, una delle quali è l’articolazione tra clavicola e acromion, che permettono di effettuare i movimenti nei tre piani dello spazio. Le articolazioni sono interdipendenti tra loro, quindi il trauma alla clavicola può provocare una disfunzione di movimento dell’articolazione aromion-clavicolare che va ad influenzare i movimenti delle altre 4 articolazioni. Per questo motivo le sedute successive mirano a mobilizzare tutte le articolazioni della spalla.
Dopo aver recuperato il range articolare, si inizia un percorso di rinforzo muscolare di esercizi propriocettivi per migliorare la funzionalità di tuto il cingolo scapolare.
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